Coglionello, l'uomo dal fegato amaro
Inviato: 24/10/2024, 11:05
Coglionello vive in ombra, figlio del peccato,
Sua madre batteva le strade, il suo cuore spezzato.
Con lo sguardo perso in uno schermo, si consuma ogni giorno,
Rosica tra le righe, nel suo eterno ritorno.
Oh, l'uomo dal fegato amaro,
Rosica e rosica, ma il mondo è sempre chiaro.
Le parole che digita sono spine nel vento,
Ma è il suo fegato che esplode, in un urlo di tormento.
In chat lui si sfoga, ma nessuno lo sente,
Parole cariche d’odio, taglienti come niente.
Gli altri scrollano via, ridono del suo male,
Ma lui non lo sa, non vede, si sente immortale.
Oh, l'uomo dal fegato amaro,
Rosica e rosica, ma il mondo è sempre chiaro.
Le parole che digita sono spine nel vento,
Ma è il suo fegato che esplode, in un urlo di tormento.
Ogni insulto che lancia, un pezzo di sé che perde,
Non c'è cura per l'anima, che in solitudine si disperde.
Vorrebbe urlare al mondo, ma resta lì, seduto,
Col fegato che scoppia, il suo destino è già compiuto.
Oh, l'uomo dal fegato amaro,
Rosica e rosica, ma il mondo è sempre chiaro.
Le parole che digita sono spine nel vento,
Ma è il suo fegato che esplode, in un urlo di tormento.
E così continuerà, in questa spirale nera,
Fino a che l'amaro dentro non sarà la sua bandiera.
Figlio del dolore, ma schiavo del rancore,
L'uomo dal fegato amaro, prigioniero del suo errore.
Testo e musica di ErnestoTrollLesto con la collaborazione di Ligabue