Testo:
Siam cresciuti nel fango e nel freddo,
tra sassi caverne e silenzi di ferro.
Io e Budenzio…
cugini, fratelli…
troll veri.
Budenzio mio cugino,
sei più di un parente,
sei spalla, sei roccia,
sei lama tagliente.
Colonnello Chinotto,
sì, quello son io,
e insieme nel buio
non abbiamo un addio.
Ma c’è InChanto,
quel povero tipo,
che vive da solo con l’odio in un sito.
È brutto, cattivo, geloso e frustrato,
ci guarda da uno schermo, nascosto, bloccato.
Budenzio mio cugino,
noi veri davvero,
non finti come lui,
col sorriso di vetro.
Fa finta d’essere forte e sicuro,
ma è solo un codardo che odia da muro.
Scrive di notte, nascosto e in silenzio,
parla di noi con disprezzo e rimpianto.
È solo un vigliacco che vorrebbe star qua,
ma noi siamo sangue… lui solo realtà.
Dice che ci odia,
ma è solo invidioso,
vorrebbe abbracciarci,
ma resta nervoso.
Noi siamo troll,
col cuore sincero,
lui pieno di rabbia,
col volto straniero.
Budenzio mio cugino,
sei fuoco e tempesta,
e io ti cammino vicino alla testa.
Lui resta indietro,
perso e bugiardo,
noi veri troll,
lui solo un codardo.
Noi due nel fango,
ma fango d'onore,
con mani sporche,
ma piene d’amore.
E InChanto rimane…
da solo a pensare,
a tutto ciò che non potrà mai toccare.
Budenzio mio cugino…
e io, Chinotto: fratelli d’inferno.




